Liberi di sbagliare, liberi di crescere, perché i bambini hanno bisogno del tennis più di quanto pensi
- Mariano Castillo
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min

Oggi basta accendere la TV o scorrere i social per essere travolti da un'ondata di ansie genitoriali.Tutto è pericoloso. Tutto è potenzialmente traumatico.
Oggi perfino i contenuti pensati per i più piccoli vengono accompagnati da avvertenze sui possibili rischi emotivi.
È il segnale evidente di quanto sia cresciuta la paura di esporre i bambini a qualsiasi cosa possa “disturbarli”.
3 genitori su 4 temono che i propri figli sviluppino ansia, depressione o finiscano vittime di bullismo.
E allora?
Li teniamo chiusi in casa. Li riempiamo di tablet, regole, attenzioni.
Li osserviamo come se ogni secondo di libertà fosse una minaccia.
E intanto… li stiamo spegnendo.
L’infanzia sotto vetro
Secondo lo psicologo Jordan Hate, l’ossessione per la protezione ha cominciato a produrre l’effetto opposto: ragazzi fragili, impauriti, incapaci di affrontare la realtà.
Non giocano più da soli. Non litigano senza un adulto pronto a intervenire.
Non cadono, non si graffiano, non si sporcano.
Vivono in una gabbia dorata fatta di sicurezze… ma senza esperienze reali.
E quando il mondo vero arriva (con la fatica, la frustrazione, l’incertezza) crollano.
Il tennis come antidoto alla fragilità
Ecco dove entra in campo il tennis.
Non solo come sport, ma come spazio vitale, educativo e trasformativo.
Perché il tennis è:
Frustrazione sana – perdi, sbagli, impari.
Solitudine utile – sei in campo da solo, devi ascoltarti.
Movimento reale – sudi, cadi, corri, ti rialzi.
Socialità vera – incontri persone, parli, rispetti regole non digitali.
Natura – sei fuori, sotto il sole, nel vento, con la terra sotto le scarpe.
È l’esatto opposto della stanza con lo schermo.
Il diritto di cadere
Se davvero amiamo i nostri figli, dobbiamo restituire loro il diritto di sbagliare. Devono provare la rabbia di una sconfitta, la gioia di un punto guadagnato da soli, la responsabilità di non aver dato il massimo.
Nel tennis nessuno li consola a bordo campo. Devono trovarsi, conoscersi, gestirsi.
E questo è infinitamente più educativo di tutte quelle soluzioni che evitano il problema invece di affrontarlo
Genitori state attenti… a proteggere troppo
Stiamo confondendo amore con controllo.
Affetto con ansia.
E mentre costruiamo recinti per tenerli al sicuro, gli stiamo togliendo gli strumenti per diventare forti.
La vita non è uno spazio “childproof”.
La vita è un campo da gioco.
E il tennis lo insegna in modo chiaro, onesto, pulito.
Lasciateli giocare. Lasciateli crescere.
In un mondo dove i bambini sono trattati come porcellane, lo sport (in particolare il tennis) diventa rivoluzionario.
Un atto d’amore vero è questo:
Dargli lo spazio per sbagliare.
Dargli il coraggio per affrontare la fatica.
Dargli il diritto di diventare persone forti.
Lasciateli giocare.
Lasciateli sudare.
Lasciateli perdere.
Lasciateli vivere.
Stiamo crescendo figli perfetti… per un mondo che non esiste.
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